Come vi avevo preannunciato ieri abbiamo scattato le prime foto per il progetto "Tea ama viaggiare" in collaborazione con TEABAG1928, la borsa che Stefania ha scelto per me è una Berlingot nei toni del rosso e del beige, questa borsa è caratterizzata da una struttura asimmetrica che le conferisce un particolare volume quando la indossate, inoltre è possibile decidere grazie appunto a questa particolare forma in che modo portarla, se dal lato tutto rosso (per intenderci) o se dal lato a righe, io personalmente la trovo fantastica, e per chi mi conosce e sa quanto amo questi volumi la trovo azzeccatissima, versatile come non mai questa pochette si presta ai più svariati look, e presto ne vedrete altri.
Sapere che è realizzata con pezzi di scarto, quindi unica nel suo genere mi lega ancora di più a lei e a questo brand che come vi avevo già detto punta tutto sul riciclo e evita gli sprechi hai minimi termini..
Potete acquistarla QUI !
Rimanete sintonizzati per scoprire i nuovi progetti di TeaBag1928 !
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Abbiamo scelto una location molto suggestiva e d'impatto volontariamente, l'ex manicomio di Mombello (Limbiate) si è prestato perfettamente a questi scatti, abbiamo voluto creare dei forti contrasti tra me e la location tutt'intorno, e dal risultato penso che ci siamo riusciti.
Mille emozioni ci hanno accompagnato in questa giornata, dal sentirsi piccoli e impotenti verso ciò che ci circondava, all'essere schifati dalle condizioni in cui è stato abbandonato questo edificio, cartelle cliniche, lastre, registri ospedalieri, ricette, anamnesi varie, rullini fotografici, tutto abbandonato alla portata di qualsiasi persona, siamo entrati con il rispetto che si deve dare a luoghi del genere, oramai si può solo immaginare cosa succedeva in luoghi del genere, ogni stanza svela qualcosa, ogni edificio racchiude una propria storia e vi assicuro che quello che si prova all'interno di certi luoghi non te lo scordi facilmente.
la struttura che una volta ospitava il manicomio di Mombello resta oggi un'eco lontano di quella che all'inizio dell'800 fù conosciuta come "la villa di Napoleone", villa dove l'imperatore francese fissò la sua residenza durante la campagna d'Italia.
La villa, sita a Mombello fu costruita nel 1754, fu conosciuta all'epoca come villa Pusterla-Crivelli, progettata dall'architetto Francesco Croce che la edificò sui resti un edificio risalente, si pensa, al medioevo che rispettava i canoni estetici/architettonici del tempo e possedeva un maestoso giardino che la circondava e conferiva ad essa ulteriore prestigio.
Nel 1865 Villa Pusterla-Crivelli aprì ufficialmente i battenti a molte povere anime con storie tanto diverse quanto simili tra loro nella loro sofferenza, e divenne presto "il manicomio più grande d'Italia".
Il 13 Maggio 1978 con l'entrata in vigore della legge Basaglia si diede inizio allo smantellamento e conseguente chiusura di tutti i manicomi presenti in terra Italiana, Mombello dunque seguì la stessa sorte.
La chiusura definitiva del complesso avvenne nel 1999, anno in cui terminò la totale dismissione della struttura ospedaliera, con conseguente abbandono.
Photographer: Denis Masiero / Denno Photo
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